Calcio, politica e diritti: l’altra sfida di Rouhani. Ieri la nazionale di calcio iraniana si è aggiudicata la qualificazione al Mondiale brasiliano del 2014, vincendo 1 a 0 contro la Corea del Sud. Grande festa per le strade di Tehran.
Qui una fotogallery dei festeggiamenti a Tehran.
Oggi alle 16 la nazionale di calcio sarà accolta allo Stadio Azadì
(che in persiano vuol dire Libertà) di Tehran, per festeggiare la
qualificazione alla Coppa del Mondo del 2014. Tuttavia, un comunicato
emesso dalla FEDERCALCIO iraniana e diffuso lunedì dall’agenzia stampa
Mehr, affiliata al Ministero dell’Intelligence e della Sicurezza del
regime, ha fatto sapere che le donne non saranno autorizzate a
partecipare ai festeggiamenti presso lo stadio Azadì. (Fonte NCRI – Iran)
Intanto parte la mobilitazione sul web per protestare contro la decisione delle autorità iraniane. Qui, qui e qui
i volantini di protesta che circolano sui social network, dove molti
invitano le donne a recarsi allo stadio nonostante il divieto.
Sul fronte dei diritti delle donne, durante la sua
campagna elettorale, il neo presidente eletto Rouhani ha dedicato ampio
spazio e attenzione alle questioni relative ai diritti delle donne,
promettendo di istituire un ministero per gli affari femminili e
garantire la parità di genere, anche in relazione alle opportunità di lavoro.
Amnesty International ieri ha rilasciato un comunicato stampa, invitando il neo presidente Hassan Rouhani a mantenere le promesse sul
rispetto dei diritti umani.
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