martedì 24 settembre 2013

Ministro Bonino ,NO al dialogo con chi usa esecuzioni capitali e torture come risposta a eventuali dissensi . Non importiamo la dittature!

Emma Bonino incontra Zarif, ministro degli Esteri
Ministro Bonino
Non posso pensare che una mente proiettata nell' UMANITARIO quale la sua , possa credere alle ingannevoli dichiarazioni del Presidente Iraniano Rohuani .
Farsi portavoce per un dialogo con l'Occidente !
Quale dialogo si può intrattenere con chi fa un uso sistematico di mezzi quali esecuzioni capitali e torture , nei confronti dei propri cittadini , quando osano esprimere dubbi , neanche dissenso .
Come può pensare dì avviare un dialogo con chi sta riportando la donna nel mondo dell' invisibile !
Ministro Bonino come può avviare un dialogo con chi , nel diniego assoluto dei diritti umani si era posto quale Presidente Moderato Un coraggioso NO al modello Komheinista!

lunedì 16 settembre 2013

Iraq: l'ennesima strage contro i residenti iraniani a campo Ashraf

Viene presentato un video e una foto del massacro di domenica 1 settembre compiuto dalle forze di sicurezza irachene contro i residenti iraniani del Campo Ashraf, nel quale sono stati uccisi 52 membri della resistenza iraniana e altri 7 sono stati presi in ostaggio e tenuti in luogo segreto. Le immagini mostrano uomini e donne prima ferite e poi "giustiziate" con un colpo alla testa, in alcuni casi con le mani ancora legate

lunedì 9 settembre 2013

Firma per una dichiarazione contro il massacro di Camp Ashraf e per la tutela dei residenti di Camp Ashraf e Liberty

Il massacro brutale dei residenti di Ashraf del 1 settembre 2013, che ha lasciato sul campo 52 martiri e 7 ostaggi, è stato perpetrato dalle forze irachene su ordine di Khamenei e Maliki; si è trattato di un grande crimine contro l’umanità e non dovrebbe passare sotto silenzio. Khamenei, alle prese con problemi interni e internazionali, aveva un’assoluta necessità di questo eccidio, che è un’altra faccia dell’attacco chimico alla periferia di Damasco e della carneficina di centinaia di civili, bambini compresi
.
Noi, firmatari di questa dichiarazione, condanniamo l’apatia e il silenzio delle organizzazioni internazionali nei confronti di questi crimini orrendi dei mullah che governano l’Iran e del loro governo fantoccio in Iraq, e chiediamo agli Iraniani nel mondo e alle persone responsabili e rette delle altre nazioni di sostenere e difendere i residenti di Camp Liberty e Camp Ashraf. Affianco agli Iraniani, sollecitiamo l’Unione Europea, il governo degli Stati Uniti e le Nazioni Unite a richiedere le seguenti misure
:
Primo: Impegnarsi per il rilascio immediato dei 7 ostaggi dell’attacco
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Secondo: Mandare via le forze irachene da da Camp Ashraf e Liberty e sostituirle con i Caschi blu delle Nazioni Unite, per difenderli fino alla conclusione del processo di trasferimento dei residenti dei campi verso l’Europa o gli Stati Uniti
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Terzo: Istituzione di un comitato internazionale di indagini imparziali e deferimento dei fatti del 1° settembre al Consiglio di sicurezza perché venga fatta giustizia e i responsabili siano puniti.
Indirizzo E-mail per firmare in sostegno di questa dichiarazione:
ashraf.massacre@gmail.com

domenica 8 settembre 2013

IRAN. Chi comanda i pasdaran che combattono in Siria: Mohammad Reza Zahedi


Reza Zahedi mohamad A guidare i circa 4mila pasdaran iraniani che al momento sono in Siria impegnati nel sostegno all’Esercito di Bashar al-Assad, è il generale Mohammad Reza Zahedi: l’ufficiale era uno dei comandanti dell’Esercito della Repubblica islamica ai tempi della guerra Iran – Iraq, negli Anni ’80, ed in seguito, dal 1992 al 1996 e dal 1998 fino al 2002 è stato a capo della Brigata al-Quds in Libano ed in Siria, dove era conosciuto con il nome di Mohammad Reza Mahdavi; sempre in quel periodo è stato rappresentante di Khamenei in Libano e secondo segretario presso l’ambasciata iraniana a Beirut.
Dal 2006 al 2008 è stato comandante dell’Esercito dei pasdaran (Guardiani della Rivoluzione), oltre che responsabile della Base Sarallah, che garantisce la sicurezza di Teheran.
Il suo nome appare nella lista delle persone e delle aziende con cui non è possibile intrattenere rapporti, frutto della Risoluzione 1747 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
.
reza Zahedi fuori

domenica 1 settembre 2013

il raid delle forze irachene di Nour al-Maliki contro i residenti iraniani di Camp Ashraf

Ultimo aggiornamento da Camp Ashraf Iraq (10:00 Baghdad ora locale) Il bilancio delle vittime del raid delle forze irachene al comando di Nour al-Maliki contro i residenti iraniani di Camp Ashraf in Iraq è salito a 44.
Il raid è iniziato a mezzanotte ed è ancora in corso.
Il campo è stato isolato e le forze irachene, che si avvalgono anche di unità di combattimento speciali (SWAT) fanno anche uso di mortai: una fitta coltre di fumo si è levata dal campo.
Molti feriti versano in condizioni critiche.
Altri residenti sono stati presi in ostaggio.
I martiri identificati sono: Zohreh Ghaemi, vice segretario generale del PMOI/MEK; Giti Givehchian, membro anziano del Consiglio del PMOI Mitra Bagherzadeh Gila Toloue, Fatemeh Kamyab , Maryam Hosseini, Majid Shivyari, Azim Naroui, Rahman Manani, Hassan Jabari, Mehdi Fatollah Nejad, Alireza Khooshnevis, Mohammad Reza Safavi, Saeed Akhavan, Hossein Rassouli, Nasser Habashi, Ali Asghar Mechanic, Ali Mahmoudi, Ibrahim Assadi.
La resistenza iraniana chiede un’azione urgente e si appella all’UNAMI e all’ambasciata statunitense in Iraq perché inviino immediatamente una delegazione nel campo per fermare il massacro dei residenti.
  settembre 2013