Hassan
Rouhani il nuovo presidente dell’ Iran non esita, senza timore e
remore chiama direttamente nel suo governo, elementi legati alla
repressione interna e al terrorismo internazionale.
Maryam
Rajavi, presidente del consiglio della resistenza, aveva ragione
paragonando l’elezione in Iran come la sabbia mobile che ingoierà
il regime totalitaria di Tehran e che andrà verso la massima
espansione del terrore nel mondo. La conferma arriva immediata, basta
leggere alcuni nomi di ministri per confermare una sensazione:
Mostafa
Pour-Mohammadi,
Ministro della Giustizia, è uno degli alti funzionari responsabili
dell’eccidio di 30.000 prigionieri politici nel 1988 e di numerosi
attentati nel mondo.
Altri membri del nuovo governo sono alti funzionari del regime stesso
che, negli ultimi tre decenni, sono stati ampiamente coinvolti in
guerre, repressioni, esportazione del terrorismo e del
fondamentalismo.
Come
ha sottolineato Rajavi, proprio il giorno dopo le elezioni, nessun
cambiamento si può immaginare senza libertà per i prigionieri
politici, libertà di parola, libertà di associazione politica,
cessazione dell’aggressiva ingerenza in Siria e in Iraq e
interruzione del progetto per la bomba atomica.
Sessanta
giorni dopo le elezioni, Rouhani ha ben dimostrato, in varie
occasioni, che non vuole né può portare alcun cambiamento riguardo
alle suddette questioni. Rouhani ha detto al primo ministro siriano,
arrivato a Tehran per partecipare alla sua cerimonia di insediamento,
che il regime dei mullah non cesserà di appoggiare il governo di
Damasco
nella
lotta contro
il popolo Siriano.
Curriculum
politico di alcuni
ministri:
-Mullah
Pour-Mohammadi era un importante membro del trio “Commissione
della Morte” che ha ricoperto il ruolo più importante nell’eccidio
di 30.000 prigionieri politici nel 1988. L’orribile massacro di 100
studenti tra i 16 e i 18 anni, e l’espulsione degli insegnanti di
Bandar-Abbas.
Pour-Mohammadi
è stato anche coinvolto negli “omicidi a catena”. Non ha
mostrato pietà nemmeno verso i suoi parenti, infatti è stato
coinvolto nel brutale omicidio, con il corpo dato alle fiamme, del
cugino di sua moglie Ashraf al-Sadat Borghai .
-
Mullah Seyed Mahmoud Alavi, Ministro dell’Intelligence: E’ stato
incaricato del Dipartimento per la Supervisione ed Ispezione e del
Dipartimento per le Pubbliche Relazioni e la Propaganda all’interno
dell’organo repressivo e di spionaggio noto come “Fede-Politica”
del Ministero della Difesa, ricoprendo un ruolo importante nella
repressione ed uccisione del personale militare che era contro il
regime.
-
Hamid Chitchian, Ministro dell’Energia: Comandante del Dipartimento
Intelligence di Tabriz è stato un tassello chiave negli organi
repressivi.
-
Abbas Akhoundi, Ministro per gli Alloggi: E’ stato uno dei primi
membri del Consiglio Centrale della Jihad per la
Ricostruzione, responsabile di aver fornito la logistica per la
guerra Iran-Iraq.
Dopo
le elezioni tra 19 giugno al 10 agosto, in Iran, sono state impiccate
102 persone!
Dr.
Jamshid Ashough